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LE EMISSIONI GASSOSE DEL NOVEMBRE 2002
("Gnv pagina Didattica per la Vulcanologia" - a cura di L. Giacomelli)
link: Dip. Fisica, Università Roma Tre - GNV

Il 3 novembre 2002, mentre l'Etna è in eruzione da una settimana, nell'area di Panarea, vengono avvistati in mare tre punti di anomalo degassamento.

I pescatori locali, nella prime ore del mattino, segnalano gorghi e mare in ribollimento, pesci morti in superficie, cambiamento di colore dell'acqua e avvertono un forte odore di zolfo. Delle tre zone di emissione, una si trova a Ovest di Lisca Bianca in direzione di Dattilo, dove il gas arriva in superficie sotto forma di bolle di qualche metro di diametro.

La seconda, si trova a Ovest di Bottaro, ad una profondità intorno ai 20 m e in superficie si vede un solo punto dove le bolle, di dimensioni metriche, risalgono con notevole vigore. La terza zona occupa una superficie più piccola, tra Bottaro e Lisca Nera. Il secondo punto è quello con la massima intensità di emissione.

L'acqua ha una temperatura intorno ai 22-23°C, non diversa da quella misurata presso il molo dell'isola, mentre il Ph, con valori intorno 5.6-5.7, è più acido rispetto a quello comune delle acque marine. Le fumarole note sulla spiaggia della Calcara, non presentano variazioni importanti nella localizzazione e nella temperatura massima, che risulta di 100°C e non differisce da quelle rilevate in passato.

L'emissione di gas è stata così intensa che l'odore di acido solfidrico (H2S) era percettibile a grandi distanze. Nel corso di pochi giorni l'attività si riduce notevolmente. Il 6 novembre solo 3 punti degassanti erano ancora evidenti, ma il fenomeno continua con una certa intensità fino a tutto gennaio. Non si sono verificati fenomeni di fratturazione o anomale emissioni di gas a terra.

Mentre all'Etna continua l'emissione di lava sul lato Sud e nel mare di Panarea non cessa completamente l'anomala emissione gassosa, alla fine di dicembre inizia anche l'eruzione di Stromboli.